Nessun sogno è mai stato così insensato come la sua spiegazione. (Elias Canetti)

sabato 23 gennaio 2010

JULIAN BORGES





Sì, lo ammetto, sono attratto da un uomo e il suo nome è Julian Borges.
Julian è l’uomo che mi sarebbe piaciuto essere: alto, belloccio, biondo e olivastro, mascella quadra da soap opera, un passato misterioso e oscuro che attira tanto le donne (sia quelle con la vocazione da “io ti salverò” sia quelle in cerca del bad guy tout court) e un presente da avventuriero in giro per il mondo giustificato dalla professione/hobby di fotografo.
Beh, oddio… Molto probabilmente la soddisfazione di essere Julian durerebbe una decina di minuti, poi starei già a struggermi di nostalgia per la vecchia e tranquilla vita da Massimiliano, e comunque non sono mai stato bravissimo a far foto.
Julian Borges è il personaggio “testimonial” della ONLUS Ricerca e Cooperazione, ideato dal sottoscritto e realizzato graficamente dal bravo disegnatore Spartaco Ripa (colori di Laura Bellocco e impaginazione grafica del folle e geniale Francesco Graziosi, così ho citato tutti…)
L’editing del fumetto è della Scuola Internazionale di Comics di Dino Caterini, che detiene il merito (o la colpa…) di aver riunito e coordinato tutte queste menti creative.
Il compito iniziale che mi è stato posto dai responsabili di RC era quello di trovare un personaggio attraverso i cui occhi il lettore riuscisse ad avere un’idea del lavoro effettivo delle ONLUS nel mondo, il tutto però nella forma di avventure leggibili e non di noiose dissertazioni sull’argomento.

È venuto fuori Julian Borges, volutamente costruito sull’immagine di anti-eroe alla Corto Maltese (con le debite proporzioni, ci mancherebbe!), un protagonista che al momento opportuno si fa da parte e lascia la scena ai personaggi di ciascuna storia, che con le loro azioni e i loro pensieri raccontano le proprie vite, semplici e per questo uniche e insostituibili.
Le situazioni in cui Julian si viene a trovare sono basate su reali documentazioni, e i luoghi in cui si muove sono quelli dove operano attivamente le ONLUS.
Naturalmente mi è piaciuto metterci un tocco soprannaturale, perché senza Dei o spiriti alla lunga mi sento triste e solo, e fortunatamente i committenti sono persone intelligenti e aperte che hanno accettato questo spunto, consigliandomi anzi a riguardo nella maniera migliore.
Per sua stessa ammissione, a Julian capita di “vedere delle cose”.
Non sappiamo perché Julian usufruisca di questo canale aperto col mondo dell’aldilà, forse per qualche avvenimento oscuro nel suo passato, parentele particolari o forse semplice predestinazione, sta di fatto che il nostro ha la capacità di dialogare con gli spiriti e i fantasmi di cui è pieno il mondo, per chi ha gli occhi per vedere.
Dal momento che Julian è un tipo che viaggia molto, ad ogni storia sono stato “costretto” a studiare la mitologia originaria del luogo, attitudine che mi piace tantissimo, perché le storie dei miti definiscono al meglio, a mio parere, il nostro atteggiarsi ad essere uomini e donne.
Fino adesso sono usciti due albi di Julian Borges: “Le avventure di Julian Borges” e un altro di prossima pubblicazione (credo che al momento in cui scrivo stia in stampa) di cui ignoro il titolo effettivo ma posso citare quello provvisorio: “Il mondo delle ONG”.
Le avventure…” raccoglie tre storie in cui Julian interagisce, dal lato soprannaturale, con il fantasma di Alessandro Magno, la manifestazione del dio egizio Amon-Ra, l’ombra spirituale di uno sciamano ghanese e un gruppo di graziose divinità quecha, tra cui Pachamama, Madre Terra. Non male come esordio, credo.
Il secondo albo è un po’ più didascalico e Julian si trova a discorrere in una strana notte africana con Eshu, dio degli inganni e dello scherzo, riguardo alla storia delle ONLUS e al loro motivo di esistere.
Entrambi gli albi sono distribuiti dalla stessa ONLUS Ricerca e Cooperazione nell’ambito delle loro attività.

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