Nessun sogno è mai stato così insensato come la sua spiegazione. (Elias Canetti)

martedì 15 febbraio 2011

LEZIONI PER CINICI

philipmarlowe

Quanto mi annoia il cinismo. Non mi sentirò più in colpa di evitare accuratamente ogni conversazione con un cinico e le sue inevitabili lezioni su come va veramente il mondo.
Dietro ogni cinico si nasconde il bambinetto spaventato che vuole succhiare la tetta di mamma ma mamma è tanto cattiva e non gliela dà, e allora si rifà con tutte le bambinette spaventate quanto lui, abbagliate dal mito dell’uomo amareggiato dalla vita ma in fondo così tenero e sensibile.
Bambine, Buddha è Buddha. Un cane è un cane. Una rosa è una rosa è una rosa.
E uno stronzo, è uno stronzo.
Ha più palle spirituali un monaco zen che ha rinunciato a tutto e che accoglie le nostre arroganti e noiosissime dissertazioni logiche con un sorriso, che l’ultimo Philip Marlowe de noantri con la sua sigaretta e il suo trono da pub.
Se però, cinici, ritenete giusta la vostra strada e, per qualche improbabile ragione, avete voglia di parlare con me, allora abbiate il coraggio di bere il calice fino in fondo.
Volete essere cinici? Allora fate una cosa. Sanguinate.
Posate il coltello sulla pelle dell’anima e incidete, e quando fa male andate ancora più a fondo. Siate Bukowsky, o Celine. Allora al mio naso la noia che emanate come miasma ammorbante si farà profumo. Allora diventerete interessanti e spassionati, riuscirete a parlare della vita e dell’amore e della morte con candida leggerezza, e la gente riderà divertita, e voi sorriderete,  segretamente increduli di come nessuno del vostro pubblico sembri percepire l’urlo continuo, silenzioso e disperato della vostra anima.
Incidete a fondo, aspiranti cinici, sanguinate e sanguinate, fino a che, nel fondo della ferita, suppurerà una sostanza profumata, la stessa che avvolse Hank negli ultimi anni della sua vita rendendolo un vecchio saggio ubriacone. Si chiama amore.
Ma lo capisco, non è roba per cinici.

lunedì 14 febbraio 2011

SCARABOCCHI YOGA

smartphone copia

È tempo di realizzazioni e prodigi. Percorsi cominciati anni orsono trovano un loro compimento e, al di là della soddisfazione momentanea, confermano una certa visione del mondo e delle cose, e delle leggi che guidano gli esseri umani a sgambettare sotto questo cielo, in quella che Jodorowski chiamerebbe l’assurda e bellissima danza della realtà.
Di una certa realizzazione orrorifica parlerò più avanti, per adesso è meglio tacere più per motivi scaramantici che per altro, e perché le cose bollono ancora nell’athanor della formazione.
Oggi, invece, per i due o tre a cui possa interessare, mi sbrodolo di onore nel presentarvi il mio esordio come Illustratore Professionista! Wow e arciwow!!!
Anni di grafiteschi graffi su poveri fogli di innocente candore, che nel loro essere bianchi avevano trovato una loro perfezione zen, non sono risultati vani.
Anelando alla gloria di artista grafico, rimanevo sordo alle voci degli amici che mi dicevano: “Mettiti a scrivere, è meglio! Limita i danni! Quelli che fai sono solo scarabocchi!”
Ebbene, alla veneranda età di 41 anni oggi posso smentire tali voci. Mi son detto, se scarabocchi devono essere, scarabocchi siano!
Sul numero attualmente in edicola di Yoga Journal, diretto dall’amico e Maestro Jedi Guido Gabrielli, potrete imbattervi nella prima opera di tal genere.
Gli Scarabocchi Yoga nascono appunto da un’idea di Guido (è la verità, non sto cercando scaricare le colpe!) colpito, come il sottoscritto, dal bei lavori di Gomi Taro.
I libri di scarabocchi di Gomi Taro sono molto conosciuti nel settore e facilmente reperibili, quindi non starò qui a tesserne le lodi. Molto modestamente ho cercato di riprendere per quanto possibile l’ironia e il gioco del maestro nipponico e inquadrare il tutto in un contesto yogico, che bene o male conosco (il Guru Meher che è in me conferma).
Scherzi a parte sono contento di questa novità lavorativa. Sto vagheggiando anche di scrivere un libretto sui Tarocchi come guida Zen alla vita, tutto in stile scarabocchioso, ma sul mare dei miei propositi ci potrei fare una crociera intorno al mondo.
Per adesso, senza pretese, scarabocchio.