Nessun sogno è mai stato così insensato come la sua spiegazione. (Elias Canetti)

venerdì 12 febbraio 2010

Sogno o son destro?

(INTRO)
Posto una vecchio raccontino, sullo stile del quaderno dei sogni, illustrato da Michele Gammieri (http://www.michelegammieri.it/).
Non trovo più molto interessante scrivere in preda a tali “flussi di coscienza”, che spesso diventano una svomitazzata dei propri (mal)umori alla faccia di chi legge, ma questo, riletto a distanza di anni, mi mette ancora un po’ d’angoscia.
E l’angoscia è la mia compagna di scompartimento, in questi giorni. Chiacchieriamo un po’ e guardiamo scorrere il paesaggio fuori i finestrini del treno.
Ma a Marzo resuscito.
1 appena-possa-LA-uccido900
Nel sogno c'è questa vecchia che impietosa continua a raccontarmi cose che non voglio sentire, col tono stupidamente giulivo della madre che ti dice quanto è bravo e intelligente il figliolo grasso e ottuso.
Per qualche motivo sono costretto a seguirla, incatenato da fili invisibili. Guardo questa insopportabile signora dai capelli bianchi, energica come una tedesca in vacanza.
Appena posso mi uccido, penso. Dovrei pensare "appena posso LA uccido", ma non è così, purtroppo. Errori di grammatica onirica.
Mi siedo al tavolo e imperterrita mi dice tutto, mi travolge di parole con enfasi da missionaria, come se dovesse in qualche modo rallegrarmi. Credo, ma non ne sono sicuro. Non so dire se si accorge che respiro a fatica, che trattengo dallo scoppiare in un pianto di cui mi vergognerei più di tanto ma che per qualche ragione mantengo a distanza.
2 l'erinni--900
È un'inarrestabile Erinni, il mio orribile demone personale dei sogni, la Furia dalla permanente azzurrina e odor di lavanda, il cui compito è torturare la mia anima, piegarmi, umiliarmi.
Mi racconta della loro felicità, di quanto sia fortunato il mondo ad avere una coppia come loro, splendidi e invidiati e… Forse è riuscita nel suo intento perché finalmente scoppio a piangere, come un cretino.
La tortura non finisce, forse sono all'Inferno, girone degli Invidiosi suppongo.
3 bagnasciuga-900
La seguo su dei bagnasciuga dove si svolge una vita vacanziera fittizia, sotto un cielo talmente scuro che sembra di trovarsi in un’immensa caverna. È come un immenso squallido palcoscenico dove è stato allestito un improbabile stabilimento balneare, ma le voci mi sembrano fruscii d'insetti e le luci quelle di neon difettosi. Il mare non lo vedo, a meno che non sia quella forma grigia in lontananza, un'enorme massa di plastica fusa.
4 topi-e-copia900
Succede qualcos'altro, forse qualcosa di talmente orribile che non riesco adesso a ricordarmene… e finalmente mi trovo solo sul pontile.
L'acqua, perché in effetti c'è l'acqua, brulica di forme nere, troppo veloci per essere dei semplici topi.
Mi ripugna di gettarmi tra di loro, ma non vedo alternative.
Sto per farlo quando qualcosa mi si aggrappa alla maglietta, da dietro.


5 artiglio-900
Cerco di voltarmi e non riesco a vederlo, ma sento il peso e il calore sulla schiena. È rimasto incastrato con le sue unghie alla stoffa, e alzandomi me lo porto appresso. Sento che mugola, un vago gemito che ricorda la parodia di un miagolio felino.
Mi prende il panico e lo schifo. Di solito adoro i gatti, ma questo essere avvinghiato alla mia schiena mi fa orrore. È caldo e insolitamente immobile, sento appena il tocco degli artigli sulla mia pelle nuda. È un contatto osceno, insopportabile.
6 matto-copia900
Assurdamente mi viene in mente la carta numero 0 dei Tarocchi, il Matto. Un uomo senza senno si sta per lanciare da un dirupo e un cane gli azzanna un polpaccio. Per trattenerlo? Per accelerarne la caduta?
Il sogno prosegue, in qualche modo che non ricordo. Posso dire che non mi butto più tra le cose guizzanti nell'acqua, né che riesco a capire l'identità dell'animale che mi si è appiccicato alla schiena, forse mi è entrato dentro ed ha preso il posto di un organo interno. Ora lavora diligentemente, drenando liquidi, filtrando succhi.
7 sorrisi-copia900
Entro in quell'anticamera della realtà che è il dormiveglia. Le visioni sono terminate ma lo stato d'animo persiste: solitudine, gelosia, invidia, autocommiserazione.
Poi lo vedo. Non c'è molto da descrivere intorno, ci siamo solo io e lui. È vestito completamente di nero, persino le sue mani sono coperte da guanti neri di pelle, come un assassino dei film di serie B anni 70.
Indossa la mia faccia come indossa quei guanti, quindi è errato dire che sono io.
Sorride come credo di non aver mai sorriso, non c'è una traccia di umanità in quel sorriso, ma solo cinismo, disillusione, egoismo e superiorità.
Parliamo, a lungo. È un assassino, è il suo lavoro, anzi no, è il suo piacere.
La ucciderà. Non una volta, ma decine, centinaia, migliaia di volte se necessario, finché sarò libero.
8 zac-copia900
E me lo fa vedere, a titolo "promozionale", come un rivenditore che ti pulisce il tappeto del soggiorno volutamente sporcato in precedenza. Non è un bello spettacolo e ve lo risparmio. Alla fine sono tutto macchiato di sangue, anche se istintivamente mi sono appiattito in un angolo di questa stanza informe dalle mille pareti. Non posso fare a meno di notare la mia vigliaccheria, non ho comunque mosso un muscolo per aiutarla, anche se lei non ha fatto uscire neanche un lamento mentre lui la… Vigliaccheria? Aspetta, non è così… Io non ho paura di lui. Non ho la minima paura del mio assassino.
9 ma-va.-copia900
È tutto quello che ho rifiutato. È la strada che non ho scelto. È la faccia delle persone che ho disprezzato. E ora ne ho bisogno. Il mio fallimento? La mia evoluzione? Forse né l'uno né l'altro.
Ora sono uscito dal sogno (forse) e sto scrivendo queste righe. C'è qualcosa attaccato alla mia schiena, e si muove.
llustrazioni di Michele Gammieri -(http://www.michelegammieri.it/).

Nessun commento:

Posta un commento